27 aprile 2012
25 aprile 2012
LE OPPORTUNITÁ ALL'ESTERO ESISTONO PER TUTTI I BUDGET
Ieri su Linkiesta é stato pubblicato un
articolo provocatorio sul commento di Beatrice Borromeo (collaboratrice di
Santoro in AnnoZero nonché modella) che consiglia ai giovani italiani di
emigrare all’estero per seguire i propri sogni e realizzarsi, magari con un bel
master alla Columbia .
«Nella vita bisogna rischiare, bisogna avere
la voglia di deragliare dalla strada che tutti davano per scontata, di fare
qualcosa di più, di ottenere di più, di diventare i migliori, qualunque sia il
proprio campo».
Sono queste le parole di Beatrice nella cover
story del settimanale A di questa settimana.
Appena ha aperto bocca la cosidetta macchina
del fango si é subito messa in azione. Leggendo i commenti della Borromeo é
naturale che ci venga da pensare “grazie al c—zo, facile a dirsi per te che te
lo puoi permettere”.
Un M.S. in giornalismo alla Columbia costa l’impressionante cifra di $55,546 una
volta incluse le tasse universitarie, l’assicurazione medica e i costi di
iscrizione. Non certo un sogno alla portata di tutti. Anzi, un sogno che
pochissimi possono permettersi.
Se peró lasciamo alle spalle il background
della giovane reporter-modella e valutiamo il suo consiglio con obiettivitá ci
accorgiamo che, in fondo, non ha tutti i torti. Come ho sempre detto, fare un’esperienza
all’estero é un passaggio fondamentale per la crescita professionale e
personale di un giovane (e non solo). Mettersi a confronto con altre culture,
imparare una nuova lingua, seguire i corsi di un’universitá straniera, sono
tutte esperienze che ci aprono la mente, che ci rendono piú flessibili e ci
consentono di vedere il mondo da un’altra prospettiva. Tutte caratteristiche
necessarie per adeguarsi all’evoluzione vertaginosa dell’attuale mondo del lavoro.
Quello che l’articolo di Linkiesta non ci
dice é che un master da $55,000 non é l’unica opzione per vivere queste
esperienze. Ci sono mille modi per andare all’estero senza spendere troppi
soldi, o magari guadagnandoci anche qualcosa. A Bruxelles le istituzioni
comunitarie offrono tantissimi stage per giovani europei (Eurobrussels é un
buon sito per cercare internship a Bruxelles), a Londra é facile trovare lavori
part-time, magari da abbinare a un master ( e ce ne diversi con costi piú
modesti), Australia idem. E perché non fare un semplice Erasmus?
Le opportunitá esistono per tutti i budget! Let’s
not hide behind excuses or destructive pessimism!
4 aprile 2012
I COSTI DELLE UNIVERSITÁ (UPDATED VERSION)
La maggior parte delle università inglesi sono private. Bisogna quindi pagare se si vuole partecipare ai corsi. Sino al 2010 le tasse avevano un tetto di 3.290 sterline l’anno per le lauree triennali per tutti gli studenti europei (gli studenti non-EU arrivano a pagare anche più di 15000 sterline l’anno).
Con la riforma di Lord Brown, il senatore incaricato dal governo Cameron-Clegg di ridurre i costi legati alle universitá inglesi, la situazione é purtroppo cambiata drasticamente.
La riforma Brown ha portato alla liberalizzazione delle tasse universitarie e ora gli atenei inglesi sono liberi di aumentare le tasse a loro piacimento (anche se sesite un tetto indiretto di 9000 sterline). Le migliori universitá, per l'anno scolastico 2012/2013, hanno di conseguenza triplicato il costo dei loro corsi undergraduate.
Oxford, Cambridge, UCL e Durham, ad esempio, faranno tutte pagare 9000 sterline all'anno (i BA durano tre anni in Inghilterra quindi il costo totale sarebbe 27000 sterline). La LSE invece ha deciso di optare per un prezzo leggermente piú conveniente: 8500 sterline all'anno.
Nonostante questo possa sembrare proibitivo per la maggior parte delle famiglie Italiane, la Gran Bretagna ha un ottimo sistema di prestiti per studenti. Questi prestiti danno la possibilità allo studente di prendere in prestito i soldi necessari per pagare le tasse e il costo di vitto e alloggio durante il trimestre (sino ad un massimo di 1000 pound per trimestre). La caratteristica più interessante di questo prestito, che offre tassi super-agevolati, è che un laureato deve solo iniziare a ripagare il debito quanto ha un lavoro e guadagna oltre i 15000 pound all’anno. Inoltre, il laureato deve solo pagare una percentuale del suo stipendio, all’incirca il 5%. Questo sistema cerca di trasferire il costo dell’istruzione universitaria dai contribuenti agli studenti e, se si pensa che l’82% dei lavoratori inglesi non ha una laurea è facile capire perché sia ingiusto finanziare il costo degli atenei tramite le tasse (Nicholas Barr 2004).
Con la riforma di Lord Brown, il senatore incaricato dal governo Cameron-Clegg di ridurre i costi legati alle universitá inglesi, la situazione é purtroppo cambiata drasticamente.
La riforma Brown ha portato alla liberalizzazione delle tasse universitarie e ora gli atenei inglesi sono liberi di aumentare le tasse a loro piacimento (anche se sesite un tetto indiretto di 9000 sterline). Le migliori universitá, per l'anno scolastico 2012/2013, hanno di conseguenza triplicato il costo dei loro corsi undergraduate.
Oxford, Cambridge, UCL e Durham, ad esempio, faranno tutte pagare 9000 sterline all'anno (i BA durano tre anni in Inghilterra quindi il costo totale sarebbe 27000 sterline). La LSE invece ha deciso di optare per un prezzo leggermente piú conveniente: 8500 sterline all'anno.
Nonostante questo possa sembrare proibitivo per la maggior parte delle famiglie Italiane, la Gran Bretagna ha un ottimo sistema di prestiti per studenti. Questi prestiti danno la possibilità allo studente di prendere in prestito i soldi necessari per pagare le tasse e il costo di vitto e alloggio durante il trimestre (sino ad un massimo di 1000 pound per trimestre). La caratteristica più interessante di questo prestito, che offre tassi super-agevolati, è che un laureato deve solo iniziare a ripagare il debito quanto ha un lavoro e guadagna oltre i 15000 pound all’anno. Inoltre, il laureato deve solo pagare una percentuale del suo stipendio, all’incirca il 5%. Questo sistema cerca di trasferire il costo dell’istruzione universitaria dai contribuenti agli studenti e, se si pensa che l’82% dei lavoratori inglesi non ha una laurea è facile capire perché sia ingiusto finanziare il costo degli atenei tramite le tasse (Nicholas Barr 2004).
I prestiti per gli studenti danno la possibilità di iscriversi all’ateneo di propria scelta a chiunque, senza discriminazioni di background sociale. Tramite il prestito, non è ne lo studente ne la sua famiglia che deve supportare i costi (alti) delle università inglesi. Chi paga, alla fine, è il laureato e solo una volta che trova un lavoro redditizio. Il mio consiglio è quindi di non lasciarvi scoraggiare dai possibili incrementi delle tasse.
Per piu' informazione sui prestiti visitate il sito: Student Loan
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